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Ferro, fuoco e martello

Quella dei fabbri ferrai a Dronero è una straordinaria e antica tradizione. Già secoli fa, grazie all’incredibile opera di ingegneria quale è il canale Marchisa, di cui si attesta l’esistenza già nel 1385, la forza motrice dell’acqua alimentava decine di fucine nelle quali artigiani abilissimi costruivano falci, falciole, attrezzi per il lavoro nei campi e arnesi in ferro di ogni genere. Nel 1753, Ignazio Nicolis conte di Brandizzo, intendente della città e provincia di Cuneo, segnalava la presenza nella città di un grosso traffico in ferramenta e a Pratavecchia nel 1839 di ferraioli se ne contavano 39. Con lo sviluppo dell’industria, le fucine di Dronero, incalzate dalla concorrenza decisero di accorparsi e sei ferraioli fondarono nel 1822 la “società Cooperativa Falci” che con l’aggiunta di altri fabbri divenne poi nel 1923 la “Fabbrica Riunite Falci” e oggi “Falci S.r.l.”, una delle sole due industrie in Europa specializzate nella produzione artigianale di falci ed esportate nelle lontane terre di Algeria, Egitto, Iran e Sud America.A Dronero ogni anno a dicembre la Compagnia di Sant’Eligio festeggia il santo protettore dei fabbri aprendo le porte dello stabilimento dove i maestri artigiani incantano il pubblico con la loro sorprendente abilità.